Lavinia Frattini – Fuori Aula Network https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net Fri, 10 May 2024 21:49:39 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.2 Ennio Morricone, il genio della musica e del suono https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2024/04/04/ennio-morricone-il-genio-della-musica-e-del-suono/ https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2024/04/04/ennio-morricone-il-genio-della-musica-e-del-suono/#respond Thu, 04 Apr 2024 14:00:00 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=7609 Continua a leggere Ennio Morricone, il genio della musica e del suono]]> Di: Lavinia Frattini

La musica esige che prima si guardi dentro sé stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e
nell’esecuzione

Ennio Morricone


La concezione di musica per Ennio Morricone era proprio questa: una terapia e una cura che permetteva all’ascoltatore di creare una linea sottile tra la propria anima interiore e unirla all’esterno con tutto ciò che lo circondava.


In sintesi, la musica per il Maestro è vita; un elemento talmente grande tanto da riuscire persino a cambiare le nostre emozioni e a creare felicità, leggerezza oppure timore.


Considerato il più grande compositore e direttore d’orchestra italiano di tutti i tempi, Ennio Morricone, ha da sempre saputo offrire alla musica un’energia tale da essere quasi indipendente, dandole carattere e forma attraverso i suoi arrangiamenti e le colonne sonore che ancora oggi accompagnano numerosi film.


A quattro anni dalla scomparsa, lo scorso 18 marzo, il Teatro Filarmonico di Verona ha ospitato un concerto in suo ricordo con l’idea di ripercorrere alcune sue opere, dai grandi classici ai lavori meno interpretati.

Cr.ph. Lavinia Frattini

L’obiettivo della serata, dal titolo Alla scoperta di Morricone, desiderava introdurre al pubblico il carattere innovativo del compositore attraverso il suono degli strumenti dell’Ensemble Symphony Orchestra – diretti dal prestigioso direttore Giacomo Loprieno – uniti a esibizioni di carattere cantato e recitato.

Attraverso diverse tappe storiche che partivano dalla metà del 1900 fino ad arrivare ai primi anni 2000, si è voluto ripercorrere una linea tematica che ha dapprima toccato il carattere western, per poi spostarsi verso quello più leggero ed emozionante delle storie d’amore, fino ad arrivare ai film più conosciuti di sempre.


Osservando e analizzando il pubblico presente a questo prestigioso concerto, si percepiva un continuo susseguirsi di emozioni. L’aria era semplice, limpida e ornata da chi sorrideva perché riusciva a legare la sinfonia di un brano a un bel ricordo, o piuttosto da chi chiudeva gli occhi immergendosi nel susseguirsi delle note e chi invece, dopo la prima, conosceva già quali movimenti sarebbero seguiti.


Inoltre, a sottolineare la soddisfazione e l’emozione generate nel pubblico, gli applausi fragorosi al termine di ogni esecuzione e gli occhi lucidi di chi – invano – cercava di nascondersi dopo che la musica aveva suscitato nella propria intimità grande commozione.

Tuttavia, si può ritenere che siano stati principalmente due i momenti più salienti della serata: l’esecuzione della colonna sonora di The Mission (1986) e Nuovo cinema paradiso (1988); entrambi arrangiamenti che, come diremmo oggi, fanno venire la pelle d’oca.


L’ultima sinfonia proposta dall’ Ensemble Symphony Orchestra può esser definita quasi un esperimento curioso firmato Ennio Morricone nel momento in cui decise di comporre un brano, The Crisis, nel quale erano contenute solamente quattro note, tra cui una apparentemente sbagliata.


La singolarità di questo pezzo risiede in quella nota tanto stonata da creare un disagio nell’ascoltarla che tuttavia, non appena gli strumenti musicali iniziano a susseguirsi formando una piacevole sinfonia, inizia a essere tollerata dal pubblico.

Cr.ph. Lavinia Frattini

Attraverso quest’ultima sinfonia, il concerto si è concluso con un lunghissimo applauso da parte del pubblico anzitutto in memoria del noto compositore e, in secondo luogo, anche alla bravura del direttore d’orchestra e di tutti i protagonisti presenti sul palco.

A sottolineare l’impatto che Morricone ha da sempre avuto sul pubblico – in sala e nel mondo – ricordiamo il Premio Oscar alla carriera consegnatogli proprio dall’icona western Clint Eastwood nel 2007 dopo essere stato candidato cinque volte. Il merito ovviamente a tutti i suoi capolavori che ancora oggi sono impressi nella storia della musica e dell’arte.


Senza ombra di dubbio possiamo quindi ritenere che, per le generazioni passate ma anche per quelle future, il grande contributo musicale di Ennio Morricone verrà sempre riconosciuto universalmente in quanto era, è e sarà sempre chiamato il
Maestro compositore e creatore del suono.

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Festival del Giornalismo: la forza del dialogo e del cambiamento https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2024/03/13/festival-del-giornalismo-la-forza-del-dialogo-e-del-cambiamento/ https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2024/03/13/festival-del-giornalismo-la-forza-del-dialogo-e-del-cambiamento/#respond Wed, 13 Mar 2024 13:00:08 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=7272 Continua a leggere Festival del Giornalismo: la forza del dialogo e del cambiamento]]>

Quante sfumature può racchiudere al suo interno la parola giornalismo? Quante idee, opinioni e riflessioni crea nella nostra mente?

Raggiunto alla sua quarta edizione, quest’anno il Festival del Giornalismo di Verona ha voluto attraversare differenti tematiche come l’avvento dell’intelligenza artificiale e l’impatto che può avere all’interno del nostro contesto sociale, il futuro del nostro pianeta, il ruolo della comunicazione politica, le questioni migratorie, la risoluzione di problemi causati dalle continue guerre e la questione ancora irrisolta sulla violenza contro le donne e la violenza di genere.

Precisamente da giovedì 22 febbraio a lunedì 4 marzo, il giornalismo si è visto protagonista all’interno degli ambienti della Fucina Culturale Machiavelli, della Biblioteca Civica di Verona e del Polo Universitario Santa Marta che hanno voluto accogliere questa iniziativa organizzata dal Comune di Verona e dall’associazione culturale Heraldo. 

 

Diversi sono stati gli argomenti che in questi anni hanno ispirato il festival ma questa edizione si è concentrata soprattutto sul ruolo delle news che, attraverso l’innovazione tecnologica, possono arrivare a sfidare l’attualità.

Noi di Fuori Aula Network eravamo presenti ad alcuni eventi e, tra i tanti, si è rilevato particolarmente interessante l’incontro con Peter Gomez, che oltre ad essere un prestigioso giornalista e conduttore televisivo, veste la carica di co-fondatore de Il Fatto Quotidiano e di direttore de ilfattoquotidiano.it.  

Il tema predominante che il noto giornalista ha voluto sviscerare, attraverso un percorso storico, è stato affidato al ruolo della politica e al suo rapporto d’intreccio con i media, caratterizzato da contrasti e armonie. Partendo dall’idea di un passato migliore del presente, il lettore adotta un comportamento di vittimismo politico che tende a bloccare quello che nella realtà resta delle stesse parole.

 

Passando dalla politica al ruolo della stampa, abbiamo voluto prendere parte alla riflessione sul tema dell’emancipazione femminile, la parità sociale e l’eliminazione di tutte le violenze che ancora oggi sovrastano i nostri giorni.

Il dialogo acceso e sincero tra le protagoniste ha voluto offrire agli spettatori un’idea di speranza e di luce verso un mondo che presto potrà cambiare, offrendo l’immagine di un antidoto che possa curare la società e educarla ad una maggiore idea di emancipazione della donna, un aumento della sua autodeterminazione per un rinnovo del sistema sociale.

Attraverso l’introduzione di Olivia Guaraldo, docente di Filosofia politica presso l’Università di Verona e la moderazione di Angiola Petronio, l’incontro si è svolto grazie alle riflessioni della giornalista Cinzia Inguanta e dall’esperta di comunicazione sociale Rossana Cavallari, ma curiosa attenzione è stata affidata alla fotografa Manola Biggeri che con la sua storia di rinascita ha potuto offrire a sé e a tutte le altre donne che si offrivano di posare per lei nel momento del lavoro un sentore di speranza e di cambiamento.

Ci sono ancora molti passi da fare per raggiungere i diversi obbiettivi che si sono menzionati all’interno di tutto il festival ma ciò che serve è sicuramente un cambiamento radicale partendo dalla volontà di creare sempre più nuovi spunti e nuove basi per le generazioni future.

Il legame col passato ed una nuova prospettiva per il futuro si sono ritrovati, non solo nelle parole e nei dialoghi tra i professionisti all’interno di questa cornice culturale giornalistica, ma anche nell’ambito cinematografico, grazie al capolavoro di Paola CortellesiC’è ancora domani”. Un film che intende incentivare i giovani e le istituzioni a creare nuovi canoni e nuovi dialoghi contro la violenza fisica, psicologica e morale.

Molti sono stati gli spettatori che sono intervenuti all’interno dei diversi dibattiti assieme ai professionisti. La rassegna ci ha lasciato con questioni ancora aperte ma con la possibilità di rendere sostenibile l’insostenibile attraverso la cooperazione e l’unione.

Il festival però non finisce qui, si sposterà nella provincia di Verona nei mesi di marzo, aprile e maggio con tantissimi altri incontri ed eventi.

A cura di Lavinia Frattini

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Grida di Pace e di Libertà; la potenza della musica https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2023/12/23/grida-di-pace/ https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/2023/12/23/grida-di-pace/#respond Sat, 23 Dec 2023 08:00:48 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=6121 Continua a leggere Grida di Pace e di Libertà; la potenza della musica]]> Di Lavinia Frattini 

«Piangeremo per i diritti civili, viaggeremo bianchi e neri, tieni gli occhi sulla meta, non abbandonare»

Tratto dalle prestigiose parole di Bruce Springsteen detto anche «The Boss», questa è una delle tante citazioni che è stato possibile fruire durante l’emozionante evento di giovedì 7 dicembre presso l’Auditorium del palazzo della Gran Guardia

Dopo la serata del 1 novembre – di cui vi abbiamo già parlato in questo articolo il secondo appuntamento ha seguito un cammino lungo le note musicali tratte dal mondo americano e inglese, avvolgendo una platea gremita di persone in un percorso musicale ambientato in Europa, Nord America e Sud Africa. 

Le due differenti serate sono state organizzate dall’Associazione Culturale Musicaviva con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Verona in collaborazione con il Movimento Nonviolento, dove il ricavato, era destinato all’AGBD, sindrome di Down.  

Grazie alla direzione artistica del critico musicale Giampaolo Rizzetto e l’intrattenimento del poeta Mauro Dal Fior, la seconda serata si è scandita come una lotta contro le ingiustizie, la schiavitù, il razzismo e contro tutti quegli orrori che emergono dai conflitti e dalle guerre armate.   

L’introduzione all’evento è stata affidata a una dedica al poeta pacifista per eccellenza John Lennon, in ricordo della sua morte avvenuta l’8 dicembre 1980, con la canzone Now and Then dei Beatles.  

Moltissimi, gli artisti presenti in questa reunion a tema musicale, che ha suscitato nel pubblico continue emozioni e riflessioni sul mondo in cui viviamo sempre più in evoluzione e sempre più disorientato a causa di persistenti episodi di guerra e di razzismo. 

I protagonisti, con le proprie voci e il suono dei loro strumenti come il violino, la chitarra, il pianoforte, la batteria e molti altri, hanno offerto un contributo all’insegna di molteplici forme di grida per far sì che la pace, la speranza e la libertà dell’essere umano continuino a occupare l’apice di una società impegnata a consacrare la vita e la solidarietà tra gli individui.  

Grazie ai continui stimoli derivanti dalle voci intense, chiare e talvolta anche impaurite o malinconiche dei cantanti, il pubblico si è improvvisato anch’esso cantante e allo stesso tempo anche protagonista in alcuni brani; in particolare quello che ha risuonato maggiormente nel palazzo della Gran Guardia è stato Keep your eyes on the Prize, hold on condotto dalla meravigliosa voce di Stephanie Ocean Ghizzoni, accompagnata dalle note di Luigi Catuogno (chitarra), Claudio Moro (laùd spagnolo), Marco Pasetto (sax) e Sbibu (batteria).  

© Lavinia Frattini

Questa canzone con la sua forza presenta ricchi riferimenti biblici inseriti in un contesto storico degli anni ’60 in America, dove parecchie furono le vicende di denuncia degli afro-americani contro la segregazione razziale, contro le violenze dei Ku Klux Klan e tutti quegli episodi di lotta per la conquista della libertà e dei diritti civili. 

Il forte invito del brano è quello di focalizzarsi su sé stessi, anche se talvolta le sfide e le difficoltà della vita ci allontanano dai nostri intenti. L’idea è quella di una canzone che si presenta calzante e attinente al periodo storico nel quale siamo immersi a causa degli orrori delle guerre e dalle continue e soccombenti violenze che i popoli sono costretti a subire.  

La serata del 7 dicembre ha, inoltre, trattato in musica temi che comprendono le innumerevoli repressioni violente, le immagini di soldati in guerra e le continue rivolte studentesche; un esempio di questo è stato la canzone Ohio cantata dalla voce di Luca Motta e di Ruggero Falziroli, da Marcello Adami (basso) e da Luca Pighi (batteria) nel quale si narra la protesta di diversi studenti a seguito dell’uccisione di quattro alunni dell’università di Kent in Ohio.  

Emerge così una lotta pacifista benché risulti essere uno dei brani più arrabbiati e intensi della cultura americana. 

Il percorso sensazionale di questo secondo appuntamento si è concluso con una sorpresa, per tutti i presenti, formata da un reading diretto dalla voce narrante dell’attrice Margherita Sciarretta e con l’accompagnamento di  Marco Pasetto (pianoforte), attraverso una poesia di ringraziamento alla natura, alla vita, alla libertà e all’unione tra i popoli, disegnando con la melodia leggera un’idea di distaccamento tra la guerra e la pace per l’augurio di un mondo sempre più unito e sempre più libero.  

Il titolo dell’evento «Grida di libertà, schegge di guerra» che è anche una dedica in memoria del poeta-chirurgo Claudio Bifo Bassi, riassume questo emozionante concerto creato da un percorso storico-musicale dedicato alla pace, alla solidarietà, alla libertà tra i popoli e alla lotta per i diritti civili. 

Le parole che risuonano nelle nostre orecchie, uscendo dal concerto, sono quelle di John Lennon nella sua canzone più celebre Imagine:

«noi tutti un giorno ci uniremo ed il mondo sarà come un’unica entità». 

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