Di: Lavinia Frattini
La musica esige che prima si guardi dentro sé stessi, poi che si esprima quanto elaborato nella partitura e
Ennio Morricone
nell’esecuzione“
La concezione di musica per Ennio Morricone era proprio questa: una terapia e una cura che permetteva all’ascoltatore di creare una linea sottile tra la propria anima interiore e unirla all’esterno con tutto ciò che lo circondava.
In sintesi, la musica per il Maestro è vita; un elemento talmente grande tanto da riuscire persino a cambiare le nostre emozioni e a creare felicità, leggerezza oppure timore.
Considerato il più grande compositore e direttore d’orchestra italiano di tutti i tempi, Ennio Morricone, ha da sempre saputo offrire alla musica un’energia tale da essere quasi indipendente, dandole carattere e forma attraverso i suoi arrangiamenti e le colonne sonore che ancora oggi accompagnano numerosi film.
A quattro anni dalla scomparsa, lo scorso 18 marzo, il Teatro Filarmonico di Verona ha ospitato un concerto in suo ricordo con l’idea di ripercorrere alcune sue opere, dai grandi classici ai lavori meno interpretati.
L’obiettivo della serata, dal titolo Alla scoperta di Morricone, desiderava introdurre al pubblico il carattere innovativo del compositore attraverso il suono degli strumenti dell’Ensemble Symphony Orchestra – diretti dal prestigioso direttore Giacomo Loprieno – uniti a esibizioni di carattere cantato e recitato.
Attraverso diverse tappe storiche che partivano dalla metà del 1900 fino ad arrivare ai primi anni 2000, si è voluto ripercorrere una linea tematica che ha dapprima toccato il carattere western, per poi spostarsi verso quello più leggero ed emozionante delle storie d’amore, fino ad arrivare ai film più conosciuti di sempre.
Osservando e analizzando il pubblico presente a questo prestigioso concerto, si percepiva un continuo susseguirsi di emozioni. L’aria era semplice, limpida e ornata da chi sorrideva perché riusciva a legare la sinfonia di un brano a un bel ricordo, o piuttosto da chi chiudeva gli occhi immergendosi nel susseguirsi delle note e chi invece, dopo la prima, conosceva già quali movimenti sarebbero seguiti.
Inoltre, a sottolineare la soddisfazione e l’emozione generate nel pubblico, gli applausi fragorosi al termine di ogni esecuzione e gli occhi lucidi di chi – invano – cercava di nascondersi dopo che la musica aveva suscitato nella propria intimità grande commozione.
Tuttavia, si può ritenere che siano stati principalmente due i momenti più salienti della serata: l’esecuzione della colonna sonora di The Mission (1986) e Nuovo cinema paradiso (1988); entrambi arrangiamenti che, come diremmo oggi, fanno venire la pelle d’oca.
L’ultima sinfonia proposta dall’ Ensemble Symphony Orchestra può esser definita quasi un esperimento curioso firmato Ennio Morricone nel momento in cui decise di comporre un brano, The Crisis, nel quale erano contenute solamente quattro note, tra cui una apparentemente sbagliata.
La singolarità di questo pezzo risiede in quella nota tanto stonata da creare un disagio nell’ascoltarla che tuttavia, non appena gli strumenti musicali iniziano a susseguirsi formando una piacevole sinfonia, inizia a essere tollerata dal pubblico.
Attraverso quest’ultima sinfonia, il concerto si è concluso con un lunghissimo applauso da parte del pubblico anzitutto in memoria del noto compositore e, in secondo luogo, anche alla bravura del direttore d’orchestra e di tutti i protagonisti presenti sul palco.
A sottolineare l’impatto che Morricone ha da sempre avuto sul pubblico – in sala e nel mondo – ricordiamo il Premio Oscar alla carriera consegnatogli proprio dall’icona western Clint Eastwood nel 2007 dopo essere stato candidato cinque volte. Il merito ovviamente a tutti i suoi capolavori che ancora oggi sono impressi nella storia della musica e dell’arte.
Senza ombra di dubbio possiamo quindi ritenere che, per le generazioni passate ma anche per quelle future, il grande contributo musicale di Ennio Morricone verrà sempre riconosciuto universalmente in quanto era, è e sarà sempre chiamato il
Maestro compositore e creatore del suono.