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La ragazza che va in sposa: l’eco degli oggetti

di Angelo Callegaro

 

Per il ventitreesimo anno la città di Verona ha ospitato l’evento internazionale Scrivere per Amore e tra i componimenti letterari presentati è stato esposto il canzoniere intitolato La ragazza sposa di Tiziana Lo Porto; a lei è stato dedicato un incontro, curato da Miryam Scandola, giovedì 19 ottobre presso la libreria Pagina Dodici.

 

Potremmo ipotizzare che il lavoro di traduttrice di opere di autori come Bukowski e l’influenza di una madre poeta abbiano influenzato Tiziana Lo Porto alla produzione del proprio canzoniere in cui ha riordinato i propri sentimenti quotidiani.

L’esordio poetico di Lo Porto differisce da altre opere d’amore per un forte attaccamento agli oggetti, come simulacri per raccontare i sentimenti.

Per la poetessa gli oggetti, come la giacca del suo amico Bernardo, diventano sia amplificatori del desiderio di evocare i nostri cari assenti, sia catalizzatori di affetto quando siamo soli.

           Durante l’intervista, grazie alla conduttrice Miryam Scandola, sono emerse molte altre

 sfaccettature. È stata offerta al pubblico la possibilità di apprezzare ulteriori spunti di riflessione sul verso poetico di Lo Porto come, afferma l’autrice stessa, la sua “etica della parola”: l’applicazione di una scrittura ermetica attraverso un lessico che sia ordinario ma al tempo stesso ricercato, al fine di essere emblematico per descrivere una situazione o un sentimento.

           Un’esperienza, quella di giovedì 19 Ottobre alla libreria Pagina Dodici, che ha permesso di portare una nuova prospettiva su un tema così dibattuto fino agli albori dell’umanità: l’amore.       .

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