Un Sanremo musicalmente mediocre e senza una polemica. Manca l’aria frizzantina e le gag a cui eravamo abituati. Passare da Antonella e Gerry a Malgiolio e Nino Frassica è come passare dal dolce al salato. Non sta mai bene. La seconda serata certifica anche che il “belcanto” è andato a farsi benedire.
Rocco Hunt – Mille vote ancora
Certe canzoni con gli ascolti crescono, non Mille vote ancora, che ha deluso al primo ascolto e continua a farlo. Il testo è pieno zeppo di immagini stereotipate che portano ad una nostalgia melensa. Voto: 5.5
Elodie – Dimenticarsi alle 7
Sufficienza stiracchiata perché interpreta il pezzo con grande convinzione ed energia. Balla di più il che la scioglie notevolmente, in generale un performance migliore. Nota a margine: qualcuno mi può dire chi la veste ? Dal domopack che la fa sembrare un kebab a struzzo c’è ne vuole. Voto: 6
Lucio Corsi – Volevo essere un duro
Esempio lampante di come se ci fossero più cantautori sul palco dell’Ariston, anche poco conosciuti, il livello del festival sarebbe molto più alto. Le auto citazioni rendono ancora di più, insomma Lucio ci hai già conquistato. Ancora in top 5, se due indizi fanno una prova… Voto: 9
The Kolors – Tu con chi fai l’amore
Il “Michael Jackson” de no altri più fa canzoni del genere e meno viene voglia di ascoltarlo. Faranno festa le radio e le spiagge, noi invece ci strappiamo i capelli. E pensare che tra gli autori c’è Calcutta. Voto 4.5
Serena Brancale – Anema e core
Serena è una forza della natura. Canta, balla, ammicca, fa cantare e ballare. A differenza di Rocco il suo brano cresce e il nostro gradimento pure. Chi mangia con noi riso, patate e cozze ? Voto: 7.5
Fedez – Battito
Un’ode cupa alla depressione, trattata come amante e nemica. Che ci sia qualcosa di autobiografico? Il dolore che prova è autentico e ti arriva dritto. Voto: 6.5
Francesca Michielin – Fango in paradiso
Canta con talmente tanta intensità che scoppia a piangere alla fine del brano. Segno che le calza a pennello e lo sente suo. Voleva essere struggente, lo è stata anche per se stessa. Voto: 6.5
Simone Cristicchi – Quando sarai piccola
Sembra di un altra categoria rispetto ai colleghi che si sono esibiti prima. Il suo stile teatrale rende tutto più magico, potremmo aver da ridire sulla voce un po’ giù o sull’outfit ma se ti prendi un’altra ovazione tutto ti è concesso. Voto: 8
Marcella Bella – Pelle diamante
La “Tina Turner di Catania” tutta grinta è passata dalle montagne verdi all’empowerment femminile. Come appare, scompare senza nessun rimpianto. Voto: 4.5
Bresh – La tana del granchio
Più lo ascoltiamo e più ci piace. Ci dissociamo dalla ragazza della canzone, noi due lire gliele diamo volentieri, dopo il secondo ascolto. Ecco la canotta bianca che lo fa sembrare un chill guy anche no. Voto: 7
Achille Lauro – Incoscienti giovani
Non ha il vocione che il brano richiederebbe ma trova il modo di portarsi a casa l’esibizione senza strafare. Ti chiamerò da un autogrill è la versione di periferia di Tananai e la sua palazzina a fuoco. E poi perdonateci ma quel sax ci fa impazzire. Voto: 7.5
Giorgia – La cura di me
Gli aggettivi sono finiti da un pezzo, insieme a Cristicchi e pochi altri sta facendo un festival a parte. Senti Carlo non è che visto che ti piace finire presto, possiamo farne cantare solo alcuni e gli altri li mandiamo a casa ? Voto: 9
Rkomi – Il ritmo delle cose
Per l’amor di Dio, il ritmo c’è manca tutto il resto però. Ha l’attenuante che il pezzo è complesso, ma la dizione è fondamentale. Poco fantasioso il suo outfit, potete controllare se nel suo armadio c’è qualche t-shirt ? Grazie non vorrei si ammalasse e perdesse anche la voce. Voto: 5
Rose Villain – Fuorilegge
La canzone, ahi noi, diventerà una hit. Partita in sordina, sta arrivando come un’onda grazie alla contaminazione tra elettronica e melodia. E’ delicata nei movimenti come il suo look e l’esibizione ne giova. Voto: 6.5
Willie Peyote – Grazie ma no grazie
Ritorniamo all’artista con la A maiuscola. Brano ironico, pungente, satirico. Tante belle sfumature che potrebbe usare anche nel look sempre minimal. Voto: 8
Carlo Conti : Come presentatore nulla da dire. Stendiamo un velo pietoso su tutto il resto. Probabilmente ha battuto il record per la seconda serata più corta degli ultimi 10 anni. Lo salva solo Nino Frassica (voto 7) e il suo proverbiale no sense. Voto: 4.5
Cristiano Malgiolio: Non se ne sentiva proprio il bisogno. Urge un ripasso di geografia, troppo buono il maestro Burian a non lanciargli bacchetta e spartito in testa. Voto: 4
La menzione speciale spetta di diritto al cast di FolleMente che canta ‘Somebody to love’ dei Queen. Una “cringiata” pazzesca, che però non sfigura al cospetto dei 3/4 dei concorrenti in gara. Loro però fanno simpatia quindi voto 6 di stima.