Cinquant’anni ricchi di storia e sorprese: Buon compleanno al Museo degli Affreschi G. B. Cavalcaselle

Di Chiara Monici

 

Nel 1973 sorse sull’ex convento di San Francesco al Corso, il Museo degli Affreschi intitolato allo storico dell’arte Giovan Battista Cavalcaselle (Legnago 1819- Roma 1897).

In occasione del 50º anniversario dall’apertura del Museo degli Affreschi e della Casa di Giulietta, i Musei Civici di Verona in collaborazione con il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università, l’Accademia di Belle Arti e la Fondazione ENGIM hanno organizzato diversi appuntamenti formativi suddivisi tra le giornate di venerdì 15 e sabato 16 dicembre.

 

 

 

Sott'archi di Altichiero da Verona © C. Monici

 

 

La mattina di venerdì 15 si sono tenute due visite guidate realizzate dai curatori del Museo, Fausta Piccoli e Luca Fabbri.

 

Alle 10 la curatrice e responsabile degli archivi storici dei musei civici Fausta Piccoli ci ha accolti negli spazi del chiostro dove ha iniziato la visita guidata incentrata sulle origini e sulla storia del mito di Romeo e Giulietta. Durante la visita, la curatrice ha ripercorso le tappe principali della novella dei due amanti, che pone le sue origini nella Venezia del ‘500 con Luigi da Porto. Attraverso una passeggiata all’interno degli ambienti museali, Piccoli ha esposto le correlazioni tra il mito dei due amanti e alcuni luoghi di Verona.

La novella di Romeo e Giulietta all’epoca della prima stampa riscosse un notevole successo, creando numerose imitazioni e repliche da parte di intellettuali e scrittori, tra i quali ricordiamo: Matteo Bandello, Gerardo Boldieri e William Shakespeare.

Il museo all’interno conserva degli esempi di affreschi staccati da Chiese o monumenti, appartenenti a celebri pittori veronesi come Altichiero da Verona, Domenico Brusasorzi e l’allievo Bernardino India, Jacopo Ligozzi e altri.

 

La curatrice tramite la lettura di alcuni passi tratti dai romanzi dei diversi padri della novella di Romeo e Giulietta ci ha portato alla scoperta degli ambienti del museo e di alcuni lati nascosti della storia d’amore più famosa al mondo, esponendoci dei legami tra affreschi all’interno del museo e la novella dei due amanti. 

La visita si è conclusa all’interno della tomba di Giulietta, è stata una scoperta degli ambienti del museo da un punto di vista insolito. 

 

Alle 11 il curatore Luca Fabbri ci ha accompagnati all’interno dei depositi museali (sia del Museo degli Affreschi sia del Museo di Castelvecchio) nei quali sono conservate la maggior parte delle opere, alcune delle quali presentano, purtroppo, uno stato di conservazione molto compromesso. I depositi museali non sono quasi mai accessibili a un pubblico esterno e sono un’occasione unica per vedere ciò che viene esposto raramente all’interno degli ambienti del museo. Il curatore ci ha descritto i punti di forza e le criticità degli ambienti, mostrandoci anche alcuni dei capolavori come la serie dei quattro dipinti attribuiti all’unica pittrice veronese attestata, Angelica Perotti (Verona 1719- Londra 1776). È un peccato che opere come queste, di notevole portata vengano “nascosti” al pubblico, confermato dallo stesso dottor Fabbri, il cui desiderio è di aprire l’accesso a questi spazi per tutti.

 

 

 

Modellino Palazzo Fiorio © C. Monici

 

 

Al pomeriggio verso le 16:30 è stato organizzato un incontro con tutti i contribuenti che negli anni hanno partecipato e partecipano tutt’ora a progetti di sviluppo, conservazione e restauro degli ambienti del Museo degli Affreschi e della Casa di Giulietta.

La direttrice dei musei civici di Verona Francesca Rossi ci ha accolti con una breve presentazione introduttiva dell’incontro, mostrandoci una presentazione multimediale.

 

I primi interventi sono stati effettuati dai due curatori del museo che hanno ripreso i temi esposti nelle visite guidate della mattina, aggiungendo alcune idee che verranno messe in atto negli ambienti museali.

 

La dott.ssa Cristina Lonardi ha descritto i progetti e gli interventi effettuati nella Casa di Giulietta e nel cortile delle lapidi, portati parzialmente a termine. Gli interventi hanno visto il posizionamento della Casa di Giulietta di luci a led, per preservare e conservare in maniera più consona gli oggetti esposti all’interno. Ha presentato inoltre le operazioni compiute nel cortile lapidario del museo degli affreschi che ha visto l’esposizione di lapidi, epigrafi e stemmi su dei supporti appositi sollevati da terra e lungo il muro perimetrale.

Affreschi staccati dalla Chiesa di Santa Felicita © C. Monici

La professoressa dell’Università Monica Molteni insieme alla dott.ssa Giulia Adami
hanno presentato il progetto “Fresco”, uno studio multidisciplinare
effettuato sugli strappi e stacchi d’affresco datati tra il XVIII e il
XX secolo; i lavori di indagine diagnostica e di restauro effettuati
sugli affreschi presenti all’interno del museo. Infine, hanno esposto il progetto di mostra che verrà effettuato negli spazi della chiesa di San Francesco: una mostra concentrata sul rivelare le opere attraverso le indagini diagnostiche ponendo in evidenza alcune “problematiche” e differenze.


Adele Trazzi, professoressa di restauro all’Accademia di Belle Arti di Verona, dopo una breve presentazione del progetto di restauro effettuato su alcuni degli affreschi staccati provenienti da Palazzo Fiorio della Seta , ha lasciato la parola a tre studentesse del 5º anno che hanno descritto il restauro realizzato sui pannelli del palazzo che sorgeva nei presso di Ponte Nuovo, sulla sponda dell’Adige. Purtroppo, il palazzo fu colpito nel 1882 dalla piena del fiume e successivamente demolito per costruire l’argine, una parte degli affreschi che percorrevano la facciata esterna, vennero spostati nella Pinacoteca civica e successivamente
trasferiti negli spazi del Museo degli Affreschi.

Infine, la dott.ssa Cristina D’Incau, come ultimo intervento ha esposto il progetto e gli interventi che verranno effettuati l’anno venturo su degli affreschi, particolarmente problematici e frammentati a causa della diversità degli interventi di restauro, realizzati nel corso degli anni. Prossimamente verrà realizzato un intervento per valorizzare le problematiche delle lacune pittoriche e dei diversi restauri effettuati nel tempo da diversi contribuenti.

La giornata si è conclusa con un rinfresco caldo” organizzato nel chiostro, con vin brûlé, pandoro e altri stuzzichi.


A parer mio le parti più interessanti della giornata sono state le
visite curate da Fausta Piccoli e Luca Fabbri, che mi hanno permesso di scoprire con uno sguardo diverso gli ambienti del museo, alla ricerca dei legami con la novella di Romeo e Giulietta, e di accedere ai depositi museali, dove si stima siano conservate la maggior parte delle opere dei musei, purtroppo non sempre accessibili.

Consiglio caldamente, agli appassionati e non, di andare a visitare
il Museo degli Affreschi e la Casa di Giulietta per scoprire sia i lati
nascosti sulla novella dei due amanti sia inediti sulla città di Verona.

Depositi Museali © C.Monici

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