A cura di: Giovanni Castelletti
Ritagli bonus: highlights dalla serata cover
Prima di chiudere definitivamente la rubrica tirando le somme sul lato televisivo del 75° Festival di Sanremo, eccovi una breve rassegna dei Ritagli visti durante la quarta serata, dedicata alle cover.
Ritaglio 1: Geppi non fa sconti
La satira spietata di Geppi Cucciari basta per conquistare, colonizzare e trasformare in basi d’attacco all’establishment i pochi ritagli della quarta serata.
Mette in chiaro le cose con l’introduzione alla serata che richiama i filmati di repertorio dell’istituto Luce:
“Purtroppo, nonostante le indicazioni del ministero del made in Italy, nel corso della serata saranno eseguiti anche brani stranieri “
Geppi Cucciari
I suoi interventi sono densi di battute mirate ed efficaci, ben lontani dai buchi di ironia della prima e della terza serata. La RAI è nel suo mirino dall’inizio alla fine; Carlo Conti viene preso in giro solo in quanto estensione della rete.
“Solo una persona con la consapevolezza di un trumò in ebano avrebbe potuto accettare di condurre quest’anno il festival […] Diciamo la verità: ti hanno chiamato perché ormai era andato al (canale) Nove anche il segnale orario”
Geppi Cucciari
Ritaglio 2: Carlo Conti è swag
Gli unici sketch degni di nota arrivano con il secondo co-conduttore della serata, Mahmood.
L’idea di un featuring tra l’ex vincitore di Sanremo e Carlo Conti ci porta a un siparietto in cui i tre conduttori si passano un microfono con l’autotune acceso, aprendoci lo sguardo su una realtà alternativa in cui Carlo Conti ha rinunciato al rilancio della sua carriera televisiva per prendere parte alla scena trap.
Il seguente sketch tra Carlo e Mahmood ci mostra anche il possibile look di un Carlo Conti trap, subito dopo la scoordinata versione in labiale del brano Soldi ci ricorda che Carlo ha fatto la scelta giusta.
Serata finale: l’epilogo
La conclusione di Sanremo 2025 lascia un gusto strano in bocca. L’assenza quasi completa di polemiche, episodi bizzarri e imprevisti ha rimosso il lato trash che accompagnava e contrastava la patina cerimoniosa del Festivàl.
Comparandolo le passate edizioni, sotto la direzione di Amadeus, il sentimento diventa chiaro: Sanremo è diventato un lavoro per chi lo dirige e, di conseguenza, per chi lo segue.
Sotto Amadeus, la kermesse presentava evidenti problemi, sì, ma incarnava lo spirito ironico e “ca**aro” responsabile del ritorno al successo del Festival. Accettava e alimentava l’anima televisiva di Sanremo, oltre a quella musicale – la durata impegnativa delle serate con Amadeus ne è sintomo -. Conti ha scelto di giocarsela sul sicuro: due battute innocue, canzonette e sipario.
L’ultima serata, purtroppo per i nostri cari Ritagli, non cambia passo.
Ritaglio 1.2: Stasera c’è Cattelan
Primo degli ultimi co-conduttori di Sanremo 2025, Cattelan coglie l’occasione per chiudere un cerchio al suo primo Ritaglio, consegnando a Carlo il braccio della statua eretta in onore del conduttore, vittima di mutilazione involontaria da parte di uno dei ballerini che accompagnarono l’esibizione di Gaia la sera durante il primo DopoFestival.
È utile perché è il braccio che ti serve per dire: ‘DAI DAI DAI!‘
Alessandro Cattelan mentre ironizza sulla fretta di Carlo Conti
Ritaglio 2.2: TikTo- Ah no
Si intrufola un ritaglio della categoria “boomer in azione” durante lo sgombero del palco, dopo l’esibizione dei Modà.
Alessia Marcuzzi, seconda co-conduttrice invitata per serata finale, propone di creare un momento virale inscenando un non ben precisato meme insieme Conti. Ispirandosi all’imminente lancio di Rose Villain sul palco, obbliga un riluttante Carlo a posare come la cantante durante il brano Fuorilegge.
L’imbarazzo iniziale è superato solo dalla malinconia per il balletto di Amadeus a Sanremo 2021 con l’accompagnamento in beatbox di Fiorello.
Conclusione: in quattro ore
La finale si chiude senza particolari emozioni.
La guerra ai Ritagli sotto la nuova gestione del Festival condensa gran parte del programma al solito carosello di cantautori e performer, punteggiato da esibizioni di super ospiti e promozioni varie.
Dalle dichiarazioni post finale Carlo Conti s’incaricherà della direzione artistica della kermesse per altri due anni, dando per scontato la permanenza di Sanremo in RAI.
In attesa della prossima edizione Ritagli rimarrà per testimoniare cos’è avvenuto fra le righe, così da ripercorrere i dettagli – discussi o ignorati – alla ricerca di gemme nascoste dell’evento televisivo più seguito in Italia.