A cura di: Alessandro Pavan
15. SHABLO FEAT.GUÈ, JOSHUA & TORMENTO – LA MIA PAROLA
La quindicesima canzone in gara al Festival di Sanremo 2025 è La mia parola di Shablo feat. Gué, Joshua & Tormento.
Il brano presenta subito un “mix di generi: non solo rap, ma anche gospel, jazz e musica black”, sostiene Shablo.
Il testo – come qualsiasi canzone di stampo rap degna del suo nome “racconta la vita di strada e le difficoltà di crescere in certi ambienti urbani”.
La mia parola ha una struttura AB AB CA in cui la singolarità del pezzo, rispetto agli altri in gara, è data dalla presentazione del ritornello all’inizio. Una “street song” ritmata che rimarca il fatto di provenire dai bassifondi. Vi è poi l’alternanza di due strofe e di un bridge che si riaggancia al ritornello. Da un punto di vista melodico e armonico, gli accordi servono esclusivamente ad accompagnare la parte rap; a loro, quindi, una funzione più marginale.
Il pezzo è orecchiabile e il contrasto tra il ritornello – un po’ più cantabile – con le strofe rap – più discorsive – funziona. Il problema è che, essendo un brano rap, la musica rischia di passare in secondo piano e fungere da mero accompagnamento.
Il nostro giudizio: canzone orecchiabile sì, ma senza troppe pretese da un punto di vista musicale.
16. MASSIMO RANIERI – TRA LE MANI UN CUORE
Il sedicesimo cantante a esibirsi sul palco del Festival di Sanremo 2025 è Massimo Ranieri con il brano Tra le mani un cuore.
La canzone di Ranieri parla di un cuore ferito che va ascoltato e protetto, poiché è la parte più preziosa di noi.
Il testo recita: “La vita intera con il cuore in mare / il mondo l’ha già fatto a pezzi / eppure lì rimane / proteggilo dal freddo che c’è stato / e troverà la pace dopo quello che ha passato”. Un invito, quello di Ranieri, a non lasciarsi sopraffare dai dispiaceri della vita ma, anzi, ad abbracciarli e a vivere più serenamente dando valore ai propri sentimenti.
Tra le mani un cuore ha una struttura semplice ma al contempo efficace: AB AB C + Coda. Ritroviamo una strofa seguita da un ritornello, la loro ripetizione, un bridge e una coda di chiusura. La parte strumentale, pur con dei semplici giri armonici, è d’effetto e il ritornello è sostenuto principalmente dagli accordi di DO, RE, SOL che creano una sonorità decisa e incalzante.
Pur essendo un artista d’altri tempi, Massimo Ranieri ha svolto un’ottima esibizione, portando un brano semplice e classico, ma ugualmente godibile. Un brano in cui possono riconoscersi sia i più grandi che i più piccoli.
17. TONY EFFE – DAMME ‘NA MANO
Il diciassettesimo cantante in gara a questo Festival è Tony Effe con Damme ‘na mano.
La canzone vuole essere un omaggio alla terra natale dell’artista, Roma, motivo per cui è cantata in dialetto romanesco. Essa viene paragonata a una donna il cui ruolo è quello di mostrare il lato vulnerabile del cantante, scisso tra un sentimento di amore verso l’amata e il proprio desiderio di affermazione.
Il brano ha una semplice struttura: AB AB + Coda. Vi è, quindi, l’alternanza di strofa e ritornello che si ripetono per due volte consecutive prima di volgere alla conclusione. LAm, SI7, MIm, SOL sono gli accordi maggiormente utilizzati per caratterizzare il tema centrale.
La canzone presenta notevoli problematicità, a partire dal fatto che l’artista non è in grado di darle un tono espressivo; la sua voce non coinvolge e non segue la musicalità, risultando più un chiacchiericcio volgare. Sembra quindi che il brano non rispecchi le corde del cantante, mostrando numerose lacune sotto il profilo espressivo. Tony Effe afferma che: “se questo brano fosse un piatto sarebbe un’amatriciana”.
Noi diremmo più una carbonara con panna e pancetta. Damme ‘na mano ad ascoltarla.
18. SERENA BRANCALE – ANEMA E CORE
La diciottesima artista in gara a salire sul palco del Festival di Sanremo 2025 è Serena Brancale con il brano Anema e core.
Il titolo della canzone richiama una tipica espressione napoletana e vuole essere un omaggio al grande Pino Daniele. Il testo parla di come sia possibile dare un senso alle cose della vita, sia semplici che difficili e invita, dunque, a vivere con leggerezza e semplicità lasciandosi trasportare dal ritmo della vita.
Anema e core crea un miscuglio di generi in cui è possibile sentire del jazz e dell’elettronica, così come accade in Baccalà, un altro pezzo dell’artista. Il brano si articola in ABC ABC DB: strofa, pre-ritornello, ritornello, bridge – e si contraddistingue per un tono molto vivace e ritmico. Il tema principale è sostenuto da tre accordi – SIBm, MIBm, FA7 – che permettono da una parte di alleggerire il fraseggio, e dall’altra di movimentare l’andamento generale del brano.
La canzone di Serena Brancale è pura vida: un accostamento di sonorità e di ritmi che invogliano a lasciarsi andare e a vivere la vita in maniera più semplice. Tuttavia, la semplicità e la leggerezza non bastano a Sanremo. Forse ci vuole qualcosa di più.
19. BRUNORI SAS – L’ALBERO DELLE NOCI
Il diciannovesimo cantante in gara a esibirsi quest’anno al Festival di Sanremo è Brunori Sas con il brano L’albero delle noci.
“Si parla spesso della felicità di diventare genitori, ma io volevo anche condividere la paura di sentirsi inadeguati, incapaci di sostenerla”. Così Brunori Sas ci introduce al tema della sua canzone.
È un testo profondo, fortemente emotivo che racconta le fragilità dell’artista rispetto ai cambiamenti della vita, della nascita di un figlio e della responsabilità di essere genitore. L’albero delle noci è infatti dedicato a sua figlia e al legame speciale che ha con lei.
Il brano ha una struttura: AAB ABA. Vi è una predominanza di strofe – in termini di ripetizione e lunghezza – rispetto al ritornello. L’autore sembra voler dare un maggior rilievo alle parti più declamate e lavora molto sulla scelta lessicale, sull’uso delle rime e sullo sviluppo ritmico del pezzo. Il risultato è molto discorsivo e descrittivo, dove il ritornello ha la funzione di contornare e chiudere il cerchio iniziato dalle strofe.
SOLb, LAb, SIBm, MIbm, FA7 sono gli accordi principali che accompagnano il tema centrale in cui viene sottolineato anche l’utilizzo dei rivolti dei medesimi accordi.
In definitiva, L’albero delle noci è una canzone molto bella e poetica, sia per quanto riguarda il testo che la metrica – sostenuta da un apprezzabile arrangiamento musicale che scandisce la successione dei versi -. Si vede l’amore e l’impegno che Brunori Sas ci ha messo per realizzare questo pezzo.
20. MODÀ – NON TI DIMENTICO
I ventesimi cantanti in gara al Festival di Sanremo 2025 sono I Modà che portano il brano intitolato Non ti dimentico.
A proposito del significato di questa canzone, Kekko Silvestre (frontman), rivela: “Non ti dimentico è un sentimento, tutti abbiamo qualcuno che non dimentichiamo dentro di noi”.
Il testo è in realtà un testamento: la memoria di un amore vissuto e passato, scolpito nella mente del suo autore, il quale ne mantiene acceso il ricordo così da renderlo indelebile.
In fondo, è difficile dimenticare qualcuno che ha avuto un significato importante per la nostra vita, e più si cerca di dimenticare, più quel ricordo riaffiora con vigore. Non dimenticare è una forma d’amore che, paradossalmente, può consentire di superare quelle ferite, conferendo loro un significato tutto nuovo.
“Ma io non ti dimentico/ difficile convivere tra tutti quei ricordi / che sanno di passione / che sanno di rimpianti” sono i versi che riassumono, secondo noi, il senso di questa canzone.
La struttura di Non ti dimentico è semplicissima: AB AB B. Strofa, ritornello, strofa, ritornello e, infine, ancora ritornello. Anche l’impianto armonico e melodico è piuttosto elementare. La strofa utilizza pochi accordi che si dipanano lungo le frasi, rendendole più statiche e sospese. Allo stesso modo il ritornello, basato su un giro armonico che lo rende poco più movimentato per lasciare spazio alle doti vocali dell’interprete.
In sintesi: Non ti dimentico è una canzone semplice – nello stile dei Modà – che vuole affrontare un tema delicato ma, allo stesso tempo, un po’ scontato. L’impressione è quella che i Modà abbiano voluto andare sul sicuro, portando una canzonetta facile. Sicuramente ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di più da loro.
21. CLARA – FEBBRE
La ventunesima canzone a concorrere al Festival di Sanremo 2025 è Febbre di Clara.
Come affermato dalla cantante, il brano: “parla di quanto sia importante trovare la versione migliore di sé stessi anche quando attraversiamo alti e bassi”.
Nel testo, i “bassi” di cui parla, vengono evidenziati in diversi punti: “ti sei preso una parte di me/ quella ancora più in fondo dell’anima”, oppure “non ascolti quando grido/ e nemmeno se taccio”; versi in cui emerge quel percorso difficile di crescita personale che necessariamente passa attraverso dei momenti bui, che possono riguardare vita, relazioni e lavoro.
La canzone si articola in varie sezioni: ABCD ABCD CD. Dopo un’introduzione strumentale e il primo refrain, si apre la strofa che rompe melodicamente e ritmicamente con la parte precedente. Si ricollega successivamente a un pre-ritornello che incalza con il ritmo e prepara il ritornello, più orecchiabile per via del sound e dell’utilizzo principale degli accordi di SIm, MIm, SOL.
Dopo una prima ripetizione di ciascuna parte, il brano si conclude con un breve bridge e una ripresa dei motivi centrali.
Febbre di Clara è un brano interessante per la struttura e per alcune parti del testo. Ciononostante, si sarebbe potuto dare una maggiore enfasi alla sezione strumentale iniziale, creando uno stacco meno netto con la strofa.
Il ritornello è orecchiabile ma non è supportato adeguatamente dalle parole e dal ritmo, che finisce con il richiamare tipi di sonorità a cui siamo ormai più che abituati e stufi di sentire.