A cura di: Giovanni Castelletti
Prima Serata: Il Diavolo nei dettagli
In 75 anni di storia il Festival di Sanremo si è affermato come punto fermo nella prima serata degli italiani. Tra alti e bassi le ultime edizioni sono state di gran lunga l’evento televisivo più atteso e l’opportunità per mamma RAI di rifarsi di produzioni deludenti e fiction stanche grazie all’ondata di ascolti e alle schiere di sponsor richiamati ogni anno alla corte dell’Ariston.
Nelle ultime direzioni artistiche del Festival si è consolidata la pratica di riservare spazi per battute e scenette fra co-conduttori e ospiti tra un esibizione e l’altra, o ritagliare delle vere e proprie porzioni di diretta per sketch più studiati (spesso con l’affinità degli sponsor più importanti).
Il disgraziato scopo di questa rubrica, Ritagli, è proprio andare a rivivere questi momenti insignificanti, queste risate apparentemente vuote, e cercarne il senso.
Tra trofie al pesto e “papere” sconvenienti tanti di questi episodi si sono consegnati agli annali del trash, e chissà che anche questa edizione ci regali perle da conservare nella memoria collettiva. La speranza è l’ultima a morire.
Premessa fondamentale: la prima serata è corsa via.
Se per la preoccupazione dell’ex-nuovo conduttore Carlo Conti di non ‘sforare’ vista l’interminabile carrellata di artisti sul palco – 29 in totale – o una semplice mancanza di idee o di propensione al rischio, durante la prima serata, di ritagli, se ne sono visti ben pochi.
Ritaglio numero 1: i braccialetti misteriosi
Il primo ritaglio, il più misterioso della serata, si manifesta subito dopo l’entrata in scena di Carlo Conti: dopo i saluti e l’introduzione alla serata menziona per la prima volta gli spettacolari braccialetti bianco lucido distribuiti fra gli spettatori, che alla chiamata del conduttore si accendono in un’onda di lillà accesso, all’unisono con i pannelli LED della scenografia.
Forse rappresentando l’unico elemento abbastanza tamarro da pareggiare la sigla di Sanremo 2025, tali braccialetti hanno avuto successo nel loro obiettivo chiave: coinvolgere il pubblico in sala, sollevare gli animi dal torpore del carosello di canzoni e accendere la festa a comando. Per chi segue da casa purtroppo non rende, peccato.
Ritaglio numero 2: battute e corni
Tempo di far esibire due cantanti e finalmente sale sul palco il grande Gerry Scotti, primo amico di Carlo in co-conduzione stasera. Con lui arriva anche il cosiddetto ritaglio per battute, uno spazietto tradizionalmente riservato in scaletta fra le esibizioni e sfruttato per gli scambi di battute tra conduttori, ospiti e artisti.
Al primo rientro dalla pubblicità ritroviamo lo stesso Gerry che, assieme a Carlo Conti, indossa con nonchalance degli occhiali da sole per accogliere la seconda co-conduttrice: Antonella Clerici. Generosi di complimenti, prima che lei completi la discesa dalla ripida scalinata dell’Ariston parte il primo fischio di un ammiccante Gerry. Segue poi il “cornetto” portafortuna, prima dose di vero trash della serata, poco altro da dire.
– Mi arriva la conferma: sono un paio di generazioni fuori target per il loro umorismo. Sarà una lunga serata -.
Da segnalare il siparietto tra Gerry e Irama in cui, scherzando con il cantante, lo “zio d’Italia” prova ad indossare il cappotto piombato da ammiraglio Nelson lasciato cadere sul palco a metà esibizione. Lascio il commento stilistico alla rubrica social di Chiara Locà.
Sin dai primi momenti diventa subito chiaro lo spirito di questa co-conduzione: un clima amicale, un umorismo conviviale portato dal rapporto intimo fra i tre, che trasformano i ritagli per le battute fra i lanci dei cantanti in aneddoti condensati: la più bassa forma di conversazione per chi li rivive; piuttosto innocui per chi li ascolta.
Ritaglio numero 3: l’ospite superlativo
Il ritmo fra esibizioni è serrato fino all’arrivo del primo super ospite: il cantante Lorenzo Jovanotti. La performance delle hit dell’artista toscano è spettacolare e dà la carica di vitamine fondamentali per affrontare l’incombente seconda serata.
Peccato per la brusca frenata al termine dell’esibizione – che dalle strade della “città dei fiori” si è conclusa sul palco dell’Ariston – durante l’intervista con Carlo Conti, che fatica a tenere il ritmo e a gestire la carica del Jova nazionale. La conversazione cade in luoghi comuni e si allunga fino quasi ai dieci minuti finché non si riversa nell’intervento del campione olimpico Gianmarco (Jimbo) Tamberi.
– E sì, l’intervista si è aperta con un commento di Jovanotti sugli ormai famigerati braccialetti luminosi. Mi sento un po’ meno solo nella mia confusione -.
Ritaglio numero 4: Freddie Mercury dei Poveri
Carlo arringa la folla e conferma la mia teoria sui braccialetti: le luci brillano in coordinata rosso/blu. Stavolta lo fanno trasformando le sbracciate a ritmo di Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri in un forzato richiamo a uno sponsor.
Questo spettacolo indimenticabile ci accompagna in pubblicità.
Da questo punto della trasmissione, e nonostante il dichiarato anticipo sulla tabella di marcia, i ritagli si fanno sempre più sottili, le battute sempre più abbozzate e improvvisate. Sopraggiunge la sensazione che la vena comica sia stata consciamente messa in secondo piano.
Conclusioni: “Viva l’Italia, viva l’Italia”… Eh?!
Le menzioni per quanto riguarda la chiusura della serata sono l’intensificarsi in frequenza e volume della sigla di Sanremo 2025 in salsa house: truzzissima ma rinfrescante al ritorno dai break pubblicitari; utile per tirarsi su dal divano anche in seconda serata inoltrata.
La serata si chiude con il colpo di coda di un’eccellenza ligure: le amatissime trofie al pesto portate sul palco dell’Ariston sopra un elegante tavolo a rotelle da Antonella Clerici, e distribuite tra il pubblico affamato dopo una vera e propria maratona.
Ci lascia così questa serata “magra” di spunti – ma non di spuntini -.
Come la storia ci insegna, gli spazi vuoti fra canzoni dovrebbero moltiplicarsi con l’accorciarsi del numero di esibizioni, e con essi i ritagli. Sarà quindi il caso di dire che forse non abbiamo ancora veramente iniziato?