Ascoltiamo e Giudichiamo – pillole di critica musicale

Ascoltiamo e Giudichiamo – pillole di critica musicale

A cura di: Alessandro Pavan

Come annunciato dall’artista in un’intervista, il suo è un pezzo dal “ritornello che martella molto forte”. Infatti, il motivo principale della canzone – su cui concentreremo maggiormente la nostra attenzione – è il continuo alternarsi di un semplice verbo – chiamare – e di un soggetto – io/tu -.

Se i primi versi della canzone recitano “a me piace la musica / stare nuda e nessuno che giudica” noi di FANDaSanremo, invece, non possiamo che giudicare questo lavoro.

Semplice nel ritornello, un po’ più complicato nel tema trattato. La canzone, di chiara ispirazione pop, si struttura in cinque parti: ABCD ABC ECD dove A è la strofa, B il pre-ritornello, C il ritornello, D il refrain ed E il bridge.
L’armonia è semplice e gira attorno a quattro accordi – DOm FAm7 LAb7+ SIb – che hanno la finalità di accompagnare agilmente sia la melodia che il ritmo del brano.

Tutto sommato è un brano semplice, orecchiabile e con un messaggio struggente il cui scopo è quello di “far ballare piangendo”.


Il secondo cantante in gara è Francesco Gabbani che porta sul palco il brano Viva la Vita.

Come si può già intuire dal titolo, la canzone “celebra la vita e invita a riscoprire un senso di gratitudine verso l’esistenza”. La parola d’ordine sembra dunque essere carpe diem – cogli l’attimo – poiché ogni istante è vita – “è solo un attimo / un lungo attimo” – che va vissuto intensamente e con dovuto rispetto.

Dopo la vittoria a Sanremo nel 2017 e la sua partecipazione all’edizione del 2020, Francesco Gabbani si era ripromesso di tornare quest’anno al Festival con la “canzone giusta”.

Eppure, nonostante il bel messaggio del testo, la musica non riesce a restituire la stessa idea dal momento che si propone di alleggerire il significato di un tema così delicato con un andamento pop supportato da giri armonici già sentiti, con una sonorità che ricalca lo stile dei suoi brani precedenti.

Sarà stata l’emozione, sarà stata la competizione, sarà stato il tipo di musica… ma ciò che è sembrato mancare in questo brano è stata proprio la vita! 


Il terzo cantante ad esibirsi in gara è Rkomi con Il Ritmo delle Cose.

Il Brano elettro-pop, strutturato nelle sezioni AB AB CB, 
punta soprattutto alla ripetizione del ritornello – B – che viene riproposto ben tre volte, dopo due strofe – A – e un bridge – C. L’andamento del brano è inizialmente molto cadenzato per poi crescere e diventare più vivace nella parte sua principale.

Il tema centrale della canzone è il ritmo che pervade le nostre vite e le conferisce dinamica e movimento con i suoi risvolti, positivi e negativi, rispetto alla realtà che viviamo e alle relazioni che instauriamo.

È chiaro che Rkomi “vuole far muovere i piedi ma soprattutto il cervello” dei suoi ascoltatori. Nel creare il suo pezzo, lui afferma: “mi sono lasciato andare a un flusso di coscienza alla mia vecchia maniera, buttando giù pensieri e immagini” al fine di “dipingere questo momento storico e l’attaccamento all’isolamento dettato dal digitale”.

Sicuramente il ritmo, oltre ad essere motore della vita, è una parte fondamentale della musica. Non c’è musica senza ritmo. In questa canzone, ritmo e musica hanno trovato un buon accordo.


Il quarto brano del Festival di Sanremo 2025 è Se t’innamori muori, della cantante Noemi.

La canzone, a detta dell’artista “parla dell’abbandono sereno che provi quando ti innamori”, che specifica “anche se è una fase di grande vulnerabilità, accettiamo la sfida di vedere come andrà a finire” .
Questo spiega la frase “la sensazione che se ti innamori muori, serenamente” contenuta nel ritornello che allude al delicato momento in cui ci si innamora di qualcuno e ci si lascia andare emotivamente, rischiando di esserne poi profondamente feriti. Ma questo fa parte del gioco dell’amore, o no?

Il brano, in stile pop, con qualche tratto soft rock – come ormai siamo abituati a sentire in Noemi – è suddiviso in quattro sezioni: ABC ABC D BC. La ripetizione dello schema strofa, pre-ritornello e ritornello, interrotta solo nell’ultima ripresa da un bridge, ci restituisce un brano da un andamento regolare, semplice e facilmente fruibile, incoraggiato da una sequenza di accordi in tonalità maggiore; RE, LA, SIm, SOL.

In ultima analisi, parlar d’amore non è facile dal momento che è un tema su cui tantissime canzoni hanno basato la loro fortuna. Il rischio è sempre quello di cadere nella banalità. Se aggiungiamo che la forma e l’armonia rimangono anch’esse ancorate a delle strutture convenzionali ed elementari, purtroppo, per quanto l’argomento ci possa stare a cuore, la musica non ci fa innamorare. 


Il quinto cantante in gara al Festival di Sanremo 2025 è Irama che porta sul palco il brano intitolato Lentamente.

“Canto un amore viscerale che si consuma lentamente, che si distrugge piano piano da entrambe le parti.” Il testo è crudo e trasparente” rivela l’artista.
Lentamente è diviso in tre parti: AB AB C. Abbiamo un primo modulo dato dalla strofa e dal ritornello che si ripete, seguito da un’ultima sezione che varia lo schema e conclude il brano. Il giro armonico utilizzato per dare enfasi al motivo principale è composto da SOLb, LAb, REb e SIbm7, che fanno capo alla tonalità di REb maggiore.

Lentamente è un brano diretto, che parla delle nostre esperienze e delle nostre relazioni. “Lentamente si sta spegnendo/ ogni fottuto sentimento” racchiude quella preoccupazione – e talvolta quella realtà – che le persone vivono nella propria sfera sentimentale dove, da un amore così grande, si può giungere a un’apatia assoluta. In questo senso Irama ha assolutamente ragione nell’affermare che: “le canzoni, una volta condivise, non appartengono più agli artisti ma a chi le ascolta”.

Se poco prima Noemi aveva cantato: “la sensazione che se ti innamori muori, serenamente”; è il caso con Irama di aggiungere: Se t’innamori muori, Lentamente.


A presentarsi sul palco del Festival di Sanremo 2025, in qualità di sesto artista in gara, sono il gruppo dei Coma_Cose con il brano Cuoricini.

Anche questo pezzo affronta la tematica dell’amore, incentrandola sulle dinamiche relazionali ai tempi dei social network. Infatti, California – cantante dei Coma_Cose – afferma: “qui cantiamo gli alti e bassi di una coppia che, come tante, deve fare i conti con le distrazioni dei social”.

Per questo Cuoricini, con l’alternarsi della parole “cuoricini” e “uccidi” nel Ritornello, gioca sullo scambio dei messaggi e delle emoji tra le persone, che da una parte favoriscono nuove possibilità espressive e comunicative, dall’altra rischiano di svuotare di significato le qualità del sentimento amoroso. 

Esemplare in tal senso sono i versi “un divano e due telefoni è la tomba dell’amore”/ “ti parlavo e tu nemmeno ti mettevi ad ascoltare” che chiariscono il rischio a cui l’amore è sottoposto nell’epoca dei social.

Da un punto di vista strettamente musicale, Cuoricini si può strutturare nelle seguenti parti: AB AB CB. Dopo la ripetizione dello schema strofa-ritornello, l’ultima parte contrasta con un bridge e una ripresa del tema principale che chiude il brano. La canzone è orecchiabile e molto social, sicuramente la sentiremo girare in radio!


Il settimo cantante in gara per il Festival di Sanremo 2025 è Simone Cristicchi con la canzone Quando sarai piccola.

Il brano è un’autobiografia del suo autore: “sette anni fa mia mamma ha avuto un grave problema di salute e il brano è una lettera che le scrivo raccontandole quello che le sta accadendo”.

Quando sarai piccola parla di amore ma, rispetto agli altri brani ascoltati, si concentra sul sentimento che un figlio può provare nel vedere i propri genitori invecchiare e progressivamente perdere la loro identità. Simone Cristicchi afferma: “quando i nostri genitori invecchiano ritornano un po’ bambini, con tutta la tenerezza e anche l’impotenza che sentiamo nel vederli cambiare”. Questa canzone è la dichiarazione d’amore del cantante nei confronti di sua mamma.

Il testo, così come la musica, sono di una lirica poetica e sublime, molto struggente; un racconto che ci fa immedesimare negli stati d’animo del cantante e provare quella “tenerezza” e “impotenza” verso i propri cari di fronte al trascorrere inesorabile del tempo. Come sostiene il suo autore, questo è un brano che “è nel tempo e allo stesso tempo fuori dal tempo”.

Strutturalmente, il pezzo si articola in quattro parti: AB AB C BD.
strofa
– A – ritornello – B – seguite da un bridge – C. Vi è poi la ripresa nuovamente del ritornello e l’ultima parte – D – che va a chiudere il tutto. La tonalità è quella di SIb maggiore, in cui si integra una sonorità “dolce” e “lieve” a una più “malinconica” e “nostalgica” attraverso l’uso di accordi minori, come ad esempio MIbm.

Difficile non emozionarsi e non sentire sulla propria pelle quelle parole e quella musica. Secondo Simone Cristicchi: “l’artista non solo deve intrattenere il pubblico, ma deve essere anche un portatore di riflessioni”. A mio avviso, in questo caso, l’artista è stato anche un portatore di grandi emozioni. 

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