Gino Paoli: un cantautore da raccontare, vivere e sentire

Fuori Aula Network racconta Sapore di Sales, l’omaggio veronese alla canzone di Gino Paoli

 

Di: Maya Cordì

 

Qualche settimana fa ci eravamo lasciati con un appuntamento musicale dal titolo Sapore di Sales. Per quell’occasione, con l’intento di omaggiare la canzone di Gino Paoli, il Lazzaretto di Verona avrebbe accolto Nathalia Sales, Nicola Monti, Marco Pasetto, Gianni Tomazzoni ed Enrico de Angelis durante la serata del 15 settembre.

 

Ebbene, oggi Fuori Aula Network vuole condurvi proprio lì, dove suoni, voci e musica si sono intrecciati tra loro fino a creare una dimensione altra.

 

Non si tratta di scenografie sfarzose o virtuosismi pindarici; piuttosto di semplice equilibrio elegante, d’effetto, così come le immagini che da anni Paoli descrive all’interno dei suoi testi.

 

Da un lato, musicisti e voce narrante accompagnati da un piccolo tavolo in legno, una rosa e qualche lampadina a luce calda; dall’altro – citando il cantautore – una gatta con una macchia nera, un soffitto viola e due tazze di caffè fatto male. Pochi elementi sul palco del Lazzaretto e nella canzone paoliana, che si sono dimostrati senz’altro efficaci nella loro potenza evocativa.

 

Proprio per questo, noi di Fuori Aula Network abbiamo realizzato per voi un approfondimento affinché potessimo trasmettervi le stesse sensazioni e situazioni rievocate dai musicisti attraverso i loro arrangiamenti. Dalle già citate La Gatta, Il cielo in una stanza e In un caffè, fino a Sapore di Sale, La ragazza senza nome, Un cuore stonato (Desafinado) sono solo alcune delle canzoni che voce e strumenti hanno infatti interpretato ricostruendo le intenzioni dell’autore originale e conferendo loro un sapore in più.

 

Gioco, malinconia, amore fugace o intenso, nostalgia e poi denuncia sono infine le parole che i musicisti hanno tradotto in note nel corso dell’intera serata e alle quali noi ci siamo riallacciati con l’intento di farvi rivivere qualche frammento.

 

Vi proponiamo quindi il nostro racconto, cogliendo l’invito dello stesso Gino Paoli che nel 1964 cantava: «Ma ti basta di chiudere gli occhi».

 

Buon ascolto

Foto in evidenza di Ivano Mancioppi

Clip audio e foto di Maya Cordì

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Sapore di Sales: Fuori Aula Network racconta

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